Materiali bioedili: mattoni ecologici ricavati dal riciclo di vecchi vestiti

Aggiornato il 08,06,2023

Un mattone ecologico creato riciclando vecchi vestiti? Proprio così! Clarisse Merlet, giovane architetto francesce, ha creato  FabBRICK: un materiale innovativo che segna un importante passo avanti nella lotta contro l’inquinamento e gli sprechi.

L’architetto francese Clarisse Merlet ha trovato il modo di creare dei mattoni ecosostenibili riciclando tessuto derivante da vecchi abiti. Si tratta di un’idea innovativa di grande rilevanza se consideriamo che  il settore della moda e quello delle costruzioni sono tra i più inquinanti al mondo.

“Quando studiavo architettura, mi preoccupava il problema dell’inquinamento nel settore delle costruzioni. Ho iniziato a fare mattoni con gli scarti delle bottiglie di plastica, cartone e infine tessile perché l’industria della moda è una delle industrie più inquinanti”.

Limitando il discorso dello smaltimento dei rifiuti, vi basti sapere che solo in Italia l’edilizia produce 45 milioni di tonnellate di rifiuti inerti (cioè gli scarti e le rimanenze di materiali da costruzione o derivanti da scavi, demolizioni o costruzioni).

Ancora più disastroso è il problema dello smaltimento dei rifiuti tessili nel settore della moda: i cittadini europei consumano ogni anno quasi 26 kg di prodotti tessili e ne smaltiscono circa 11 kg. Gli indumenti usati possono essere esportati al di fuori dell’UE, ma per lo più vengono inceneriti o portati in discarica (87%). I rifiuti annuali dell’industria tessile rappresentano circa 4 milioni di tonnellate di vestiti solo in Europa e, a livello mondiale, meno dell’1% degli indumenti viene riciclato come vestiario, in parte a causa di tecnologie inadeguate (fonte: l’impatto della produzione dei rifiuti tessili sull’ambiente).

Dal 2019 a oggi, lo studio di design FabBRICK sta mostrando al mondo il grande potenziale degli scarti provenienti dall’industria tessile per la bioedilizia. Pensate a quanti capi di abbigliamento vengono prodotti e rimangono invenduti o a quelli che compriamo e successivamente buttiamo via perché fuori moda o ormai rovinati? La possibilità di ridurre l’impatto ambientale di due settori strategici come moda ed edilizia è fondamentale nella lotta contro l’inquinamento ma anche un’opportunità economica da non sottovalutare.

“Ci sono sempre meno risorse naturali con cui costruire, ma sempre più rifiuti. Per reagire, FabBRICK trasforma i nostri vecchi vestiti in un materiale da costruzione innovativo. Un mattone realizzato con FabBRICK contiene l’equivalente di due magliette e ad oggi “FabBRICK ha trasformato 12 tonnellate di tessuti in oltre 40.000 mattoni”.

Riciclare tonnellate di tessuto derivante da vestiti rimasti invenduti o che non usiamo più invece di destinarli a discariche e inceneritori, può generare ricchezza. Con questi speciali mattoni per la bioedilizia si possono creare pareti divisorie, oggetti di design e mobili che poi vengono venduti per arredare negozi ma anche abitazioni. Dobbiamo puntualizzare che non si tratta ancora di materiali in grado di sostituire i mattoni utilizzati nelle costruzioni: si tratta di elementi decorativi, utilizzati perlopiù nell’arredamento e come allestimenti, tuttavia hanno delle caratteristiche molto interessanti.

Le caratteristiche dei mattoni ecologici nati dalla stoffa

FabBRICK produce mattoni ad incastro che possono essere impilati senza spostarsi. Questi “mattoni di stoffa”  hanno una notevole resistenza meccanica paragonabile quasi al cemento. Possiedono una buona qualità isolante, ignifuga, termica e acustica, inoltre hanno un caratteristico aspetto screziato che li rendono perfetti per migliorare l’atmosfera di una stanza o di uno spazio pubblico. Hanno anche una buona resistenza all’acqua (ma è sconsigliabile utilizzarli per gli esterni).

A cosa sono dovute le proprietà di questo materiale? Uno dei fattori in gioco è dato dagli scarti tessili impiegati per la creazione dei mattoni: si tratta di tessuti di materiali differenti, non solo cotone e lana ma anche fibre sintetiche come poliestere, elastan, PVC etc.

Come vengono realizzati i mattoni sostenibili di FabBRICK?

Il processo di realizzazione dei mattoni ecologici è artigianale e compiuto senza utilizzare energia elettrica. Inizia tutto quando i vestiti scartati arrivano in studio, dove vengono catalogati per colore. A questo punto si sceglie il formato del blocco (ne esistono ben 10) desiderato. Per realizzare un mattone ci vogliono in media due magliette che vengono sminuzzate e mescolate con una particolare colla realizzata con ingredienti 100% ecologici (inventata da un collaboratore della Merlet). Il tutto viene versato in uno stampo per mattoni e pressato. Una volta liberati dal contenitore, i mattoni vengono lasciati asciugare per due settimane circa.

Un modello virtuoso esportabile in tutto il mondo

FabBRICk si connette con i produttori locali per promuovere il commercio “a chilometro zero”.

“In FabBRICK avere una produzione locale è il nostro valore fondamentale e il nostro DNA. Anche quando si tratta dei nostri ingredienti, delle macchine e di tutto ciò che usiamo qui. La produzione locale del design è possibile e possiamo fare tutto localmente, abbiamo solo bisogno di adattarci e organizzarci”.

Promuovere una produzione locale non vuol dire che il progetto FabBRICK non possa essere esportato in tutto il mondo, anzi è proprio lo scopo dell’architetto francese. Visti i grossi quantitativi di rifiuti tessili prodotti a livello mondiale, va da sé che questo processo possa essere sviluppato al di fuori della Francia e su larga scala, quando la produzione diventerà industriale. Proprio l’automatizzazione della produzione dei mattoni ecologici è la prossima sfida di Clarisse Merlet. Pensate a cosa si potrebbe fare solamente col riciclare vecchi vestiti.

Anche noi del Seven Project Studio ci auguriamo la diffusione internazionale di questi mattoni ecologici: riciclare vestiti vecchi trasformandoli in materiale per l’arredamento (e in futuro si spera anche per la costruzione), è un’opportunità che possiamo e dobbiamo cogliere. Non solo perché questi speciali blocchi ecosostenibili offrono un valido contributo alla lotta contro gli sprechi e l’inquinamento ma perché, al tempo stesso, offrono nuovi stimoli alla creatività di noi interior designer.

Questo è il sito ufficiale di FabBRICK.

Se volete altri esempi di architettura sostenibile vi rimandiamo al nostro articolo 5 Progetti di architettura realizzati con materiali riciclati e di recupero

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Marisa Minervini

Grafico e web content manager, con la passione per l'arte, l'ambiente e la storia dell'architettura e della moda. Scrivo per il blog dello studio di architettura "Seven Project Studio" dal 2019.

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